sabato 2 luglio 2011

Tanti che piangono (per i soldi), qualcuno che sorride

Se a Parigi lato Stade francais ci si asciuga le lacrime tornando a sorridere sia pur in modo tirato, dopo lo scampato pericolo retrocessione amministrativa per debiti (non per la truffa); se in Italia stendiamo un pietoso velo sulle situazioni economiche generalizzate di quasi tutti, evidenti in modo drammatico a l'Aquila e  Roma; e se fin in Sudafrica i Lions di Johannesburg non pagano gli stipendi e rischiano il fallimento; orbene, tra queste valli di lacrime tutt'intorno, a Bordeaux gli amministratori ridono. Trattandosi di buone notizie, vanno condivise senza esitazione.
L'Union Bordeaux-Bégles, fusione datata 2006 di due club della città girondina dal solido blasone alle spalle (lo Stade Bordelais contò sette titoli di Francia fino al 1911, il CA Béglais due titoli molto più recenti, nel '69 e nel '91), dalla prossima stagione farà l'esordio unitario nel Top14; per ora si sta muovendo con cautela sul piano degli acquisti (un solo arrivo importante, quello dell'esperto Kiwi Bruce Rehiana dai Saints) mentre sul piano della stabilità economica i passi avanti sono più decisi.

Il presidente Laurent Marti ha difatti chiuso col sorriso l'assemblea generale del club giovedì scorso, annunciando la fine anticipata della campagna abbonamenti, con oltre 1.500 venduti (un aumento del 400% rispetto all'ultima stagione in ProD2) e tutte le lounge dello stadio già prenotate.  A queste entrate sicure va aggiunto il programma  di delocalizzare almeno 6 partite - cinque di campionato e una di Coppa Challenge - nel più capiente stadio calcistico cittadino Chaban Delmàs.
Secondo Sud-Ouest, il club può già contare su introiti "sicuri" di circa sette milioni di euro. Il presidente s'è dichiarato più che confidente che il club possa far fede alla previsione di bilancio depositata alla DNAGC che riporta entrate che sfioreranno gli 8 milioni di euro: a questo punto appare abbastanza cautelativo.
Mancano infatti ancora gli introiti legati ad almeno un main sponsor  sulla maglia.  "Vogliamo affiancare al sostegno popolare e delle Piccole e Medie Imprese registrato sul territorioi contributi di due o tre grosse aziende localizzate nella Comunità Urbana di Bordeaux che ancora non siamo riusciti a contattare, più un paio di grossi sponsor a livello nazionale", ha dichiarato il presidente, quasi a rivelare il Business Plan e i compiti per casa del Direttore Sviluppo del club, Olivier Brouzet.
Si tratta di completare il tutto entro la ripresa, il 27 agosto. Compito fondamentale: solo a cassa sistemata ci si può dedicare al 100% a chi e come sul campo di gioco. "Sarebbe una grande delusione non arrivare all'obiettivo che ci siamo prefissati di 7,997 milioni di euro raccolti", ha dichiarato Marti.

Mentre da noi si deve leggere di "imprenditori" che a parole comprano ma nella pratica affermano "i miei soldi non li metto in mano a nessuno", di banche che pretendono "garanzie liquidabili" a chi sia interessato a togliergli il peso di un fallimento dal groppone, di tifosi che reclamano investimenti e poi col cavolo che mobilitano la città e le sue imprese; beh, in questo scenario deprimente è proprio un gusto leggere del sostegno fattivo di intere Comunità Urbane (che non sono enti pubblici teleguidati), di Business Plan ben definiti e di sorrisi al botteghino. In bocca al lupo ai Girondini.

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