mercoledì 5 ottobre 2011

Capire un biip di rugby

Abbiam già detto la nostra sulla fine delle illusioni Mondiali,  abbiamo anche riportato le dichiarazioni a caldo dei vertici federali. Le quali, siamo lieti di annunciare, per adesso si schiantano addosso al signorile e fragoroso silenzio dell'ex coach Nick Mallett.  

Due sono le critiche del Presidente Dondi, come avete letto su Repubblica e da noi, sul Tumblr e nel post citato. Critiche indirette al coach per il tipo di gioco (definito "catenaccio" tout court) e direttamente ai giocatori ("deboli mentalmente": voleva dire stupidi o piuttosto senza palle?). Critiche che ci fan sovvenire una di quelle liste che girano tra i consulenti aziendali: "le dieci cose che un capo non deve MAI dire ai suoi dipendenti".

Anche secondo noi, beninteso, giocatori ed ex coach non sono esenti da colpe. Gli errori, di formazione e quelli che arrivano dal lontano, li abbiamo sempre rimarcati; in sintesi Mallett col gruppo dei "senatori" ha costruito il gruppo più solido e coeso che poteva con le risorse (e i collaboratori) più imposti che dati, ma nonostante qualche colpo di ... fortuna (Semenzato) con qualche anello molto debole.
In particolare Castrogiovanni, considerato talmente forte da non poter essere "tamponabile" all'occorrenza da nessuno, tanto che in Nuova Zelanda avevamo portato tre piloni sinistri su quattro.
C'è stata poi la lunga storia dell'apertura: McLean, Masi, Marcato ... a un certo punto un paio d'anni fa Mallett puntò su Craig Gower. Il suo improvviso ritiro ha esposto lo stretchato centro dello schieramento Azzurro a buchi difensivi devastanti, mostrando che aveva ragione Mallett a considerarlo indispensabile  nel suo modello di gioco. Il coach qui ha la colpa di non aver coltivato alternative; invece di tamponare l'assenza con Kris Burton, il più d'alto livello che aveva provato anche se non difensivamente impeccabile, ha avallato altre scelte più "politically correct", come le definimmo in tempi non sospetti.

Detto delle "colpe" di Mallett, troviamo che proprio il caso Gower sia emblematico e sia stato poco analizzato nelle sue ripercussioni tremende per la difesa, con buona pace di quelli che "la difesa non avanza". Questi s'è sottratto dalla lotta a pochi giorni dal mondiale, ma il vero fijo de 'na m...  è stato chi ha deciso di negargli, conoscendone le conseguenze, un contratto biennale. La Fir e gli Aironi eran disposti a pagarlo solo un anno, giocoforza avendo una alternativa, il giocatore ha scelto il meglio per il futuro della sua famiglia. Al che il Presidentissimo (la Fir aveva il carico maggiore di stipendio e quindi responsabilità: 60%) ha provato il depistaggio: "non c'è posto in Nazionale per chi ci viene per i soldi". Infliggendo così alla nazionale almeno una meta subita a partita e al pupillo Accademico Riccardo Bocchino, un incolpevole bravo ragazzo che passava di lì per caso, lo sputtanamento in Mondovisione.

"Nel rugby", discetta Dondi a proposito del modulo di gioco Mallettiano, "se scendi in campo pensando solo a difenderti, allora finisce che perdi di sicuro". Peccato che  l'Italia abbia marcato più mete e segnato più punti in questa edizione che non Francia e Samoa, classificandosi tra i migliori otto attacchi overall, fatto mai visto nella storia. Persino nel primo tempo contro l'Irlanda, al 64% di dominio territoriale subìto i nostri contrapponevano il 57% di possesso palla: scelta tattica appropriata, non debole passività. Altro discorso è che sia durato solo 40 minuti: abbiamo analizzato i perché, in sintesi nello sport a volte va considerato anche l'avversario ...
Il Presidentissimo s'è anche aggregato al partito di quelli che "la difesa non avanza", evoluzione dell'antico "bisogna placcare", evabbè; anche su questo abbiamo già detto la nostra.

Sui giocatori "deboli mentalmente": si sa trattarsi di una generazione di rugbisti di buon livello, forse mediamente la migliore mai vista su queste sponde; solo un po' troppo assuefatti alla sconfitta, come ammise Mirco Bergamasco durante la preparazione, dopo quattro anni spesi a incontrar solo squadre più forti, con l'eccezione di una Pacifica l'anno e del Giappone alla fine. Qualcuno pretendeva si trasformassero proprio adesso in vincenti d'amblè solo dicendogliqui si fa l'Italia o si muore, armiamoci e ... partite? !Da che pulpito, caro Presidente rimasto a casa!
Dondi purtroppo ricorda il rugby di epoche e geografie pionieristiche, tutto abnegazione e slancio: da un po' siamo in era Pro, dove conta la tecnica individuale e collettiva e la preparazione fisica. Il carattere contro Australia e Irlanda è durato quanto l'ossigeno, cioè un tempo; gettar la stampella contro il nemico rimane gesto perdente, ed è opinabile se sia eroico o faccia piuttosto solo rabbia impotente (in figura: Enrico Toti).
Quanto al ruolo giocato dall'informazione, il messaggio lo manda Mauro Bergamasco, uno dei protagonisti non positivi della sconfitta: "Forse siamo arrivati troppo carichi all'appuntamento decisivo". E vorrei vedere, 'sti quarti di finale da anni so' peggio della Cerca del Sacro Graal! Grande il contributo al proposito offerto dall'informazione alle vongole che ci ritroviamo, purtroppo non solo nel rugby.

Rimane allora ineguagliato il vero epilogo di Nick Mallett, offerto un annetto fa a mo' di sfogo - epitaffio: "Qui c'è un sacco di gente che di rugby non capisce un biiip". Mitico.
Era rivolto ad addetti ai lavori e parti in causa nazional popolari tutte; francamente non ci sentiamo di darli torto, proprio A VALLE di Dunedin, dopo aver letto e sentito le reazioni di cui sopra.
Del resto i fatti restano e le chiacchiere stanno a zero: siamo tornati a casa, la caccia al colpevole è argomento che poco di appassiona, sarebbe più interessante pensare alle soluzioni. Dondi nell'intervista, finite le accuse, lascia qualche interessante spiraglio al proposito: "Sulle scelte di Brunel non metterò becco", dice, dopo aver ammesso che in generale c'è poco che funzioni in un movimento che da un paio d'anni è stato oggetto di takeover completo da parte della Fir. Cita ad esempio la Under20 che ha faticato a qualificarsi pur avendo i mondiali in casa. Non eran le Accademie il nuovo fiore all'occhiello della gestione Dondi? "Bisogna cambiare programma. Subito".  La parola è quella giusta, vedremo se ne saranno capaci, cosa  e soprattutto CHI intenderanno cambiare.

Ci limitiamo allora per adesso a un bravò di cuore al nostro ex coach non esente da colpe - ma chi non fa non sbaglia. A lui e ai ragazzi con la medesima motivazione. Grazie per il lavorone fatto a livello di basicsteam building e approccio strategico al Mondiale; grazie per averci provato e per quel grande momento - verità racchiuso in una frase, che faremmo scolpire alta sul marmo dello Stadio Flaminio. Auguri per un futuro in linea con le competenze ed esperienze a Mallett e a tutti gli Azzurri alla fine in mezzo o all'inizio della carriera. Noi qui per intanto riprendiamo la lunga traversata in un deserto costellato di biiip. 

24 commenti:

ringo ha detto...

Fu in quei giorni che coniammo il termine "la Linea del Piave come la intende Mallett". Magari un giorno ci scriveranno sopra un libro, si sa mai.

Abr ha detto...

:)

Stefano Franceschi "Il Nero" ha detto...

E' proprio vero che i numeri si possono girare come si vuole.
Se c'è una questione che non si è vista è propria quella di Gower.
Un attacco stupendo? Solo la Scozia ha realizzato meno mete di noi (4) ma ne ha subite lo stesso bassissimo numero (4). Tutti gli altri del Six Nations sono come o meglio di noi.I numeri sono chiaramente contro Mallett ma a leggerli qui Mallett è un eroe.
Dite che Mallett aveva ragione quando diceva che "c'è un sacco di gente che non capisce un biiip"?
Perdonatemi se ve lo dico ma allora forse si riferica a voi perchè io invece ritengo che le persone a cui lui si riferiva fossero competenti e che quello che non sapeva un biiip di come si fa crescere un movimento rugbistico fosse proprio lui.
Ma questa è l'ultima volta che Mallett ci divide con le sue cattiverie così ben esibite fin a pochi giorni prima dei mondiali, salutiamo lui ed il suo modulo di gioco. Anzi quello no perchè non lo ha mai visto nessuno.

Anonimo ha detto...

effettivamente boks e stade français li posso allenare anche io

Abr ha detto...

Stefano il Nero, t'ha risposto perfettasmente anonimo.
Aggiungo solo il record che detiene ancora di vittoria consecutive come allenatore in una nazionale maggiore (18).

Noi tra l'altro non abbiamo mai detto che il gioco di Mallett sia stupendo. non lo abbiamo mai magnificato come allenatore. Prima di criticare bisognerebbe leggere.

Grazie comunque per la conferma.

Gsp ha detto...

@stefanoilnero, quindi abbiamo fatto meglio della Scozia, e come le altre del 6n. All'ultimo 6n abbiamo fatto lo stesso num di mete di Scozia e Galles. Niente male per una squadra che pensa solo a difendere e non progredisce.

Abr ha detto...

Guarda Gsp, sono rimasto talmente basito da questo attacco che sono andato a rileggermi il post che avevo scritto, si sa mai.
Come faccia qualcuno a leggerci una esaltazione di Mallett, per me è un grandissimo mistero.

Sui numeri: Italia 13 mete segnate, SETTIMA nazionale su 20, PRIMA DELLE NON QUALIFICATE. Quante la Francia. Più di Argentina e Samoa. Ma di cosa sta parlando?

La critica che si può legittimamente fare alla nazionale di Mallett (bisogna sempre dirgli tutto a 'sti qui) è l'esatto contrario del catenaccio o del "non gioco": il punto è che s'è fatto perforare da tutti troppo facilmente. Lo ha ammesso lui stesso.

Da cui il ns. identificare uno dei problemi nell'assenza di Gower (mete prese al centro) che non è stato ovviamente compreso. Ovviamente.

Gsp ha detto...

Esatto. Infatti basta una domanda semplicissima. Dove ha perso l'Italia le due partite con Australia ed Irlanda? Chiaramente in difesa. Quindi forse li' o non si e' lavorato bene, o non si e' lavorato abbastanza. Che poi torna tutto all'assenza di gower, che e' un maestro nella capacita' di organizzare la difesa.

Difesa montante? Gli errori sono arrivati proprio quando siamo saliti male. Forse Mallett l'aveva capito?

Sulle mete, basta vedere i numeri, peccato ed colpa nostra non essere riusciti a segnare contro australia ed Irlanda.

Abr ha detto...

Giusto Gsp: errori salendo male.

Nella prima meta dell'Irlanda ad esempio, Canale con Garcia abboccano all'allargamento dei centri Verdi, avanzano e scivoloano a destra senza guardar cosa stia succedendo al fianco sinistro; Bowe gli passa DIETRO mentre gira attorno al ragazzo.
E' Benvenuti il primo che se n'accorge e che scrambla, partendo da in fondo all'ala. Inutilmente.

catoplepa ha detto...

Speriamo che Dondi lo chiuda il becco...anche se non ci credo.
Io Mallet l'ho sempre difeso, per me ha fatto un buon lavoro in questi 4 anni! Grazie coach!

Abr ha detto...

Anche secondo me ha fatto un ottimo lavoro col materiale e le risorse a disposizione.
Purtroppo ha perso due anni prima di capire dov'era finito (nessuno nasce imparato), e se ha fatto un enorme lavoro sui basic skill, sul convincere asd intraprendere la celtic league e a costruire un gruppo saldo, nulla ha potuto su latri aspetti più "soft" e "politici".
Inoltre è stato poco "coach da bordo campo", nel senso che il suo punto debole son sempre stati i cambi.
Brunel dovrebbe esser più questo, anche se temo molto la caduta di attenzione sugli skill individuali e collettivi oltre all'amalgama, speriamo si porti dei bei collaboratori con se e che la celtic continui a raffinare, se la fir la smetterà di interferire con le due.

Trovo le critiche di Dondi autoassolutorie, soprattutto quando afferma che ha messo Mallet nelle migliori condizioni possibili (basterebbe il caso Gower a dimostrare il contrario).

Trovo quelle di certi suoi critici, che s'eran placate un po' dopo l'ultimo sei nazioni ma che tornano feroci adesso, degne di ambiente calciofilo per come sono del tutto "destrutturate", stile buono no buono, "il gioco" e compagnia cantante; ci manca solo che parlino di "progetto" e poi il linguaggio uguale logos uguale pensiero, è parificato.

Gsp ha detto...

Secondo me I primi due anni non sono nemmeno un problema. Doveva provare e conoscere molti giocatori nuovi, molti dei qualI dall'eccellenza e quindi tuttisad testrare a livello internazionale. Doveva trovare un 9,10,15 e poi sono arrivate le regole sperimentali. Quasi tutte le nazionali europee hanno avuto un paio d'anno per lavorare con calma, perche' non possiamo permettercelo noi che ne abbiamo davvero bisogno? Lo stesso varra' per brunel.

Critico mallett e lo staff sul fatto che molti progressi visti nel 6n si sono persi. Mi riferisco alla solidita' in difesa, disciplina, solidita' sulle ruck, solidita' mentale.i

Abr ha detto...

Sull'inizio, mi riferivo agli indimenticati "eccessi sperimentali" dei primi tempi (Mauro B. mediano, Masi apertura): era arrivato con l'idea di insegnarci a giocare da zero, o meglio di fare l'allenatore, non il selezionatore.
Del resto, che interlocutori aveva? Nessuno: non in Fir, non nei club, non nello staff (probabilmente con Troncon e Orlandi si capivano a stento).

Il fatto della perdita della solidità difensiva ho cercato di spiegarlo con il problema Gower, perchè mi pare grosso come passo indietro. Anche il reggere fisicamente solo un tempo con le maggiori: l'idea che mi son fatto, a parte un calo generalizzato bioritmico (saremmo a inizio stagione qui da noi), è che ognuno in campo dovesse dare talmente tanto in più per difendere in 14, che si spompavano tutti.

Qualcosa è andata bene però: la rimessa laterale e le maul che erano scomparse da anni. Merito di Van Zyl.

GiorgioXT ha detto...

Non sono d'accordo; specialmente sulla "glorificazione" di Gower; prima di tutto non è che l'italia con lui alla guida abbia brillato per difesa, e se ritorniamo indietro sono di più le partite dove abbiamo preso delle scoppole pesanti che con Orquera e Bocchino.
Inoltre : perchè Aironi o Benetton avrebbero dovuto fargli un contratto pesante (anche con il 60% di contributo) per un giocatore che ha giocato apertura SOLO con Mallet in Union e che in francia non aveva più mercato nemmeno in ProD2?
La vicenda Gower è esemplare piuttosto di come Mallet abbia sposato fino in fondo la strategia della nostra dirigenza FIR : "chi se ne fotte dello sviluppo, mi trovo qualcuno all'estero di bravo per portare a casa qualche partita cosi' faccio bella figura con gli sponsor"
In 4 anni si poteva e si doveva fare di più, invece si sono sempre cercate soluzioni tampone che potessero dare risultati subito, si è preferito (Mallet in testa) cercare dei capri espiatori (il campionato italiano)piuttosto che andare alla radice dei problemi , e Mallet ha avuto MOLTO, ma MOLTO di più di Berbizier , non solo come soldi.
Sotto questi aspetti Mallet e Dondi hanno operato esattamente nello stesso modo .

Abr ha detto...

Nessuno ha "glorificato" nessuno: Gower non è Carter. Ma tutto è relativo, era quel che passava il convento; di più. era un caposaldo del sistema di gioco di Mallett.
Troviamo poco discutibile che la difesa italiana sia risultata peggiore più senza che con Gower.

Scoppole pesanti: andiamo ad analizzarle.
Nelle 41 partite italiane di Mallett, di pesante mi risultano solo un 47-5 al Millennium col Galles nel 2008 (Masi apertura), un 50-8 dalla Francia nel 2009 (evabbè) e un 46-20 l'anno dopo, più un paio di stracciate dai sudafricani; l'ultima batosta fu un 59-13 fu preso da Orquera a Twickenham quest'anno. Mallett altre "stracciate" non ne ha prese, ne ha "solo" perse oltre l'80% di quelle giocate (il peggior score dai tempi di Johnstone) ma questo è un altro discorso, c'entrano i calendari (Brunel sarà molto più fortunato sotto questo profilo) etc.etc.

Il resto dell'analisi ha dei punti in cui concordo molto e che si ritrovano nei ns. post: difetto di Mallett non aver cresciuto in 4 anni nessuna apertura alternativa, locale o meno chissene (di oriundi son piene tutte le nazionali maggiori, solo qui si fa le verginelle); anzi di aver spezzato le alucce ad alquante, come Marcato e prima di lui McLean, convinto a spostarsi indietro e ora pressocchè abbandonato a 24 anni.
Incomprensibile poi l'esclusione di Burton, per Bocchino che aveva fatto bene nelle Churchill (allora fallo giocare contro Russia e Usa e basta, e portati tre aperture invece di tre mediani, con Canavosio mai usato: questi sono i VERI errori di Mallett!)

Il fatto che Gower non trovi in ProD2 (ma nemmeno ha cercato) è titolo a suo favore: Bocchino invece in Eccellenza ha trovato subito.

Mallett s'è comportato così anche per altri ruoli, uno su tutti il pilone destro, o Castro o morte e infatti contro l'Irlanda siamo morti.

Su altro sorry non siamo d'accordo. Che Gower sia a fine carriera lo dice l'anagrafe, in ProD2 non ha manco cercato e non va al Trambacche ma ai Quins del League.

Ma questo checentra? Gower serviva a Mallett e all'Italia ADESSO. Non so come gestiate le società di rugby, nelle multinazionali serie si fa come segue: quando arriva un dimissionario che dice, se mi date uguale resto, si chiama il direttore del reparto (Mallett) e gli chiede: ti serve? Se la risposta è "si, è indispensabile", allora si chiama il Personale (gli Aironi) e gli si dice, dagli l'aumento, il tuo 40% lo versi per due anni invece che uno. Punto.

In una federazione poco serie invece forse Mallett manco lo si sente se non a piatti lavati per dar tutta la colpa agli Aironi, ci si beve il piantino Aironi che dice, già abbiamo dovuto trovar posto a Orquera e tutto vien lasciato perdere nell'indifferenza (tanto Mallett va via .. chissà cosa ci direbbe Brunel!).
Invece di TRATTARE con gli Aironim, chessò, la deroga ai due stranieri in terza linea o altro.

Sorry Giorgio, stavolta I do not buy it.
Se poi vuoi dire che tutti han delle colpe, beh ci mancherebbe, sfondi una porta aperta. Anche Mallett
Ma a parte ripeterci umilmente a noi stessi, chi non fa non sbaglia, la caccia ai colpevoli non ci appassiona.
Ci limitiamo a evidenziare le contraddizioni di chi si mette a cantare adesso, "dobbiamo cambiar programmi. subito".

gsp ha detto...

@GiorgioXT, ma scusa come fai a dire che Mallett non ha lavorato per il futuro nel ruolo d'apertura? Ha chiamato Bocchino per anni solo ed esclusivamente per portare l'unico, e sottolineo l'unico, italiano che giocava in quel ruolo. Chiamato per due anni anche se non giocava nemmeno in Eccellenza. Che altro deve fare, costruirlo pezzo per pezzo? ti diro' c'ha provato con Bocchino.

Lo stesso vale per Marcato, al quale Mallett ha dato molte possiblita', e che poi ha ripagato Mallett, vedasi drop vincente contro la Scozia. Ma se Marcato e' rotto, e poi finito in disgrazia a Treviso, e convocato anche quando non giocava a Treviso. che altro doveva fare Mallett?

per quanto riguarda Gower, E' peggio di orquera e Di bernardo? anzi DI bernardo viene a treviso per giocare in nazionale, ma al mondiale prossimo non ci arriva. Gower a questo mondiale c'era arrivata e c'era bisogno di lui. Con una differenza, Gower e' uno che il rugby lo puo' insegnare.

Dire che Mallett non ha lavorato per il futuro, davvero non si puo', fai il paragone con quello che ha lascaito BBZ (non solo per demeriti suoi), vedi che la squadra e' stata rinnovata in 5 ruoli su 15, conta il numero di giovani provati e quelli lanciati.

Imbarcate con Gower, molto poche, a meno che ti rifersici ai risultati in AUS e SAF in trasferta, che cmq rimangono i migliori della nostra storia.

GiorgioXT ha detto...

Mi serve molto più spazio per poter scrivere tutto.
a chi vuole gli manderò una mail con la mia opinione.
Riassunto: il bilancio di Mallet è negativo nei confronti della nazionale, e pesantemente negativo nei confronti del movimento;
Mallet ha avuto libertà di scegliersi staff e giocatori, e potere ed influenza che i suoi predecessori non hanno avuto.

gsp ha detto...

@Giorgio, negativo per te, se guardi i fatti ed i numeri non e' proprio cosi'. pero' fammi capire, quali giocatori avrebbe potuto e non ha chiamato?

e poi ammetti che per Bocchino ha fatto tutto il possibile? mandando anche troncon ad allenarlo a Rovigo?

Abr ha detto...

@GiorgioXT: dissento (Mallett ha fatto del bene al movimento: CELTIC tanto per cominciare; ma mi par di capire che forse proprio questo è il punto negativo per te), ma sono comunque interessato a confrontarmi coi tuoi perché, che non sono mai "rozzi" o "copincollati" come altri.
Email a rightrugby@gmail.com.

Con rischio pubblicazione ... (ma prima chiederemo eventualmente liberatoria).

Abr ha detto...

Sisi, bello spunto: appena finito il mondiale vi beccherete un bel post di valutazione complessiva sul contributo di Mallett al movimento, plus and minus.

Spero abbiate compreso che NON era questo il punto del presente post: lo ringraziamo, come si fa con un collaboratore che se ne va. Il giudizio sul suo operato è altra cosa. Ci sembrava evidente che in questo post desideravamo stigmatizzare qualcosa d'altro.

Sisi, il post su 4 anni di Mallett (potrebbe intitolarsi, 1200 giorni di te e di me ...) lo faremo, melgio se potrà includere le idee di GiorgioXT come "altra campana": deciderà lui.

A completamento del commento precedente: per me le responsabilità della involuzione del movimento italiano non son certo di Mallett,bensì di quelli che sono esattamente il bersaglio del post. Che non è solo il solito Dondi. Chi ha occhi per intendere ...

Stefano Franceschi "Il Nero" ha detto...

Sacrosanto il riassunto di Giorgio XT : il bilancio di Mallet è negativo nei confronti della nazionale, e pesantemente negativo nei confronti del movimento.
La cosa terribile è che è pesantemente negativo nei confronti del movimento. Non c'è una squadra di Eccellenza o di Pro12 che apprezzi il lavoro di Mallett tanto meno che ne abbia tratto beneficio tecnico o che ne abbia avuto un vantaggio sportivo.
Un coach che si è presentato dalla franchige giusto per chiedere e mai per dare. L'ultima volta che ha chiesto ha proposto un fine corsa (Gower) per due anni agli Aironi
Due cose per ABR : la prima è che si, si tu hai magnificato Gower.
La seconda rispetto all'appunto che mi hai fatto su in testa ai commenti : io leggo sempre questo blog e molto volentieri anche. Conosco molto bene la posizione di questo blog rispetto a molte cose. Non sono d'accordo ma sostenete le vostre idee con passione ed autorevolezza. Poi se tu, come scrivi qui sopra, vuoi ringraziare chi ti ha sputato in casa fino al giorno prima e ti ha dato del testa di biiipp è un problema tuo.
Un buon coach fa molto di più che gestire bene una terza linea o una mischia. Un buon coach fa un ambiente intero. Prova a metterci questo nelle valutazioni complessive del contributo di Mallett al movimento che ci si fa una gran risata.

Gsp ha detto...

@stefano e Giorgio, senza nessuna polemica ed in assoluta onesta'. Mi spiegate Che volete dire quando scrivete che 'il bilancio e' negativo rispetto al movimento'?

Che poi sia stato negativo per la nazionale, li ci sono I numeri, le statistiche e l'unita del gruppo. Ognuno vede e giudica.

Abr ha detto...

Stefano, ti ringrazio per le parole di apprezzamento e per il fatto che ci segui.
Nel merito non entro: non stai aggiungendo nulla al tuo precedente commento cui ho già risposto, o a quanto sostiene, mi consentirai in modo un po' più articolato del tuo, GiorgioXT.

Esser d'accordo con noi, in particolare con me che coltivo il gusto dell'esser "controcorrente" in questo ambiente e Paese di follower, non è obbligatorio.

Quel che è obbligatorio invece, per chi intenda stabilire un dialogo, è una pregiudiziale: smetterla con quel fastidioso "patronize" degno di baruffe su facebook o sui forum.
Detto in plain italian: tu a me non mi ribatti cosa io magnifichi, cosa io capisca, mi piaccia, affermi e magnifichi, sono in grado di saperlo bene da solo, sono stato chiaro?

Quanto alle risate che ti farai, irridere le opinioni altrui quando siano, mi consentirai, di alto livello (sarò presuntuoso, ma lo ammetti anche tu che abbiamo raggiunto qui un certo grado di autorevolezza), è tutto e solo un (grosso) problema tuo.
Dev'essere quel tipico, fastidioso problema di "Veneto temper" sanguigna che conosco bene, essendo originario di quelle parti. Dal vivo siete/siamo meglio.

Abr ha detto...

Gsp, per quel che ne capisco io, Stefano e Giorgio, con posizioni differenti, entrambi identificano in Mallett il "colpevole", il "mastermind" della spaccatura tra Keltia e Eccellenza.

Terrificante anche per me per come è stata concepita e gestita, ma non sbagliata (per me) in linea di principio.
Le responsabilità da mio punto di vista stanno in ben altri tavoli, quelli che adesso ammettono "bisogna cambiar programmi".

Quanto all'indubbio focus di Mallett sull "alto livello" trascurando gli altri livelli, non comprendo l'accusa: Mallett era pagato per far emergere la nazionale, mica per sviluppare il movimento: quello spetta a Dondi & Coompagnia! Se ne accorgeranno anche con Brunel, a cominciare dalle Celtiche, con quelle regolette assurde sugli stranieri.

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