Rugbr-rica mondiale: ideali del quarto turno
Ultimo turno triste per l'Italia ma non solo per noi: ci sono eliminate illustri dalle fasi finali come la Scozia, frequentatrici abituali molto deluse come Samoa o deludenti come Fiji, ricche parvenu incapaci di guadagnarsi il ranking come il Giappone; sull'altro versante. squadre scopertesi rampanti con un filo di ritardo come Tonga o altre esaltatesi ma punite alla fine come il Canada.
Anche tra le ammesse alle fasi finali poche godono: molte sono "mascariate", vuoi da situazioni interne sull'orlo della crisi di nervi à la Domenech (Francia), da problemi di infortuni (Australia, Sudafrica), di gioco (Inghilterra) o di muri troppo alti da scalare davanti a loro (Argentina). Persino la Nuova Zelanda si ritrova a dover gestire la "scomparsa" dell'unico insostituibile tra i suoi, Dan Carter. Solo Galles e Irlanda arrivano ai quarti eccitate e positive, più la seconda della prima, afflitta da qualche infortunio.
Sia come sia, veniamo alla nostra selezione ideale del turno, importante per via delle 12 nazionali e i 360 giocatori che lasciano il mondiale. Le scelte ovviamente riflettono nulla più che gusti e pre-giudizi personali: dite la vostra che io ho detto la mia.
Fullback - James O'Connor, Australia - Nove trasformazioni su dieci. In Panchina: Paul Williams, Samoa - il più influente dei suoi sul gioco, non titolare solo per via del rosso che si va stupidamente a cercare.
- Right winger: Chris Ashton, Inghilterra - Tocca tre ovali e uno lo porta in meta, decisivo e capocanoniere del torneo. In panchina: Conor Trainor, Canada - Due mete agli All Blacks, robe che si raccontano ai nipoti ...
- Left winger: Zach Guildford, New Zealand - Quattro mete al suo ingresso. In panchina: Sukanaivalu Hufanga, Tonga - Autore della meta più importante della storia recente delle Isole Pacifiche, solo il giallo per uno spear tackle lo mette in panca.
- Inside centre: Felipe Contepomi, Argentina (in foto) - Finalmente una partita maiuscola, da leader. In panchina: Berrick Barnes, Australia - Altro "second five eight" che fa girare la squadra e marca due mete.
- Outside centre: Eliota Fuimaono- Sapolu, Samoa - Il suo ingresso offre nuove opzioni al gioco offensivo di Samoa. In panchina: Jamie Roberts, Wales. Due mete, sembrava lui il figiano da come si proiettava dentro.
- Halfback: Kurt Morath, Tonga - secondo cannoniere dell'intero torneo, mette a segno i calci decisivi contro la Francia. In panchina: Konstantin Rachkov, Russia - Drop e meta all'Australia: l'anziano compagno di squadra di Jonah Lomu dimostra che i Mondiali sono un posto per esperti.
- Scrum half: Taniela Moa, Tonga - Promosso nelle nostre selezioni ideali dalla panchina al posto di titolare, questo mediano da oltre 100kg è perfetto per gestire i suoi, dar ritmo, prendere iniziative o risolvere problemi.
- Nr 8: George Stowers, Samoa - Dalla panca al posto di titolare, meta segnata e gran partita fisica.
- Openside flanker: JM Leguizamon, Argentina- Opposto al miglior reparto georgiano sinora problematico per tutti, si afferma come leader di un pack forte e da rispettare. In panchina: David Pocock, Australia - Due mete tanto per scaldarsi, lo aspettiamo nel proseguo.
- Blindside flanker: Sione Kalamafoni, Tonga. Si narra che il suo cognome significhi "gran placcatore", di certo ne ha distribuiti a profusione di belli ai francesi. Si distinguono come sempre Shalk Burger e Jerome Kaino, protagonisti del torneo.
- Lock: Victor Matfield, South Africa - Rientro dominante in aria. In panchina : Richie Gray, Scotland - Mette in crisi uno dei punti di forza storici degli inglesi, il gioco aereo.
- Lock: Patricio Albacete, Argentina - Sempre in giro per i punti d'incontro a far danni.
- Tighthead prop: Mike Ross, Ireland - In campo tutta la gara, prima blocca quasi sempre Perugini, poi fa fare il girotondo a LoCicero.
- Loosehead prop: Tony Woodcock: in forma splendida, schianta il non eclatante pack canadese.
- Hooker: Bismark Du Plessis, South Africa - Solita partita dominante.
Anche tra le ammesse alle fasi finali poche godono: molte sono "mascariate", vuoi da situazioni interne sull'orlo della crisi di nervi à la Domenech (Francia), da problemi di infortuni (Australia, Sudafrica), di gioco (Inghilterra) o di muri troppo alti da scalare davanti a loro (Argentina). Persino la Nuova Zelanda si ritrova a dover gestire la "scomparsa" dell'unico insostituibile tra i suoi, Dan Carter. Solo Galles e Irlanda arrivano ai quarti eccitate e positive, più la seconda della prima, afflitta da qualche infortunio.
Sia come sia, veniamo alla nostra selezione ideale del turno, importante per via delle 12 nazionali e i 360 giocatori che lasciano il mondiale. Le scelte ovviamente riflettono nulla più che gusti e pre-giudizi personali: dite la vostra che io ho detto la mia.
Fullback - James O'Connor, Australia - Nove trasformazioni su dieci. In Panchina: Paul Williams, Samoa - il più influente dei suoi sul gioco, non titolare solo per via del rosso che si va stupidamente a cercare.
- Right winger: Chris Ashton, Inghilterra - Tocca tre ovali e uno lo porta in meta, decisivo e capocanoniere del torneo. In panchina: Conor Trainor, Canada - Due mete agli All Blacks, robe che si raccontano ai nipoti ...
- Left winger: Zach Guildford, New Zealand - Quattro mete al suo ingresso. In panchina: Sukanaivalu Hufanga, Tonga - Autore della meta più importante della storia recente delle Isole Pacifiche, solo il giallo per uno spear tackle lo mette in panca.
- Inside centre: Felipe Contepomi, Argentina (in foto) - Finalmente una partita maiuscola, da leader. In panchina: Berrick Barnes, Australia - Altro "second five eight" che fa girare la squadra e marca due mete.
- Outside centre: Eliota Fuimaono- Sapolu, Samoa - Il suo ingresso offre nuove opzioni al gioco offensivo di Samoa. In panchina: Jamie Roberts, Wales. Due mete, sembrava lui il figiano da come si proiettava dentro.
- Halfback: Kurt Morath, Tonga - secondo cannoniere dell'intero torneo, mette a segno i calci decisivi contro la Francia. In panchina: Konstantin Rachkov, Russia - Drop e meta all'Australia: l'anziano compagno di squadra di Jonah Lomu dimostra che i Mondiali sono un posto per esperti.
- Scrum half: Taniela Moa, Tonga - Promosso nelle nostre selezioni ideali dalla panchina al posto di titolare, questo mediano da oltre 100kg è perfetto per gestire i suoi, dar ritmo, prendere iniziative o risolvere problemi.
- Nr 8: George Stowers, Samoa - Dalla panca al posto di titolare, meta segnata e gran partita fisica.
- Openside flanker: JM Leguizamon, Argentina- Opposto al miglior reparto georgiano sinora problematico per tutti, si afferma come leader di un pack forte e da rispettare. In panchina: David Pocock, Australia - Due mete tanto per scaldarsi, lo aspettiamo nel proseguo.
- Blindside flanker: Sione Kalamafoni, Tonga. Si narra che il suo cognome significhi "gran placcatore", di certo ne ha distribuiti a profusione di belli ai francesi. Si distinguono come sempre Shalk Burger e Jerome Kaino, protagonisti del torneo.
- Lock: Victor Matfield, South Africa - Rientro dominante in aria. In panchina : Richie Gray, Scotland - Mette in crisi uno dei punti di forza storici degli inglesi, il gioco aereo.
- Lock: Patricio Albacete, Argentina - Sempre in giro per i punti d'incontro a far danni.
- Tighthead prop: Mike Ross, Ireland - In campo tutta la gara, prima blocca quasi sempre Perugini, poi fa fare il girotondo a LoCicero.
- Loosehead prop: Tony Woodcock: in forma splendida, schianta il non eclatante pack canadese.
- Hooker: Bismark Du Plessis, South Africa - Solita partita dominante.
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