sabato 17 dicembre 2011

Venti minuti di volo non bastano agli Aironi

Sabato di Heineken Cup ancora ingrato con l'italiana impegnata, com'era successo nel venerdì. Stavolta non è l'attimo di follìa - del giocatore e dell'arbitro - e il campo in pendenza per via del vento, com'è successo a Biarritz sotto bufera atlantica. Nella Monza freschina ma assolata, gli Aironi sono riusciti ancora una volta a mettersi in moto too little, too late per impensierire un Ulster  onestamente non apparso una gran macchina da guerra e a fianco del gigantesco (non solo fisicamente) Ferris, sempre più succursale sudafricana - Stefan Terblanche ha raggiunto Ruaan Pienaar, Johan Muller e Pedrie Wannenburg e Robbie Diack,  più John Afoa e l'altro australe Adam D'Arcy.
E' finita 20 - 46, passivo peggiorato rispetto all'andata, sei mete contro tre, un primo tempo sottozero in termini di propositività finito 3-27. La prima meta è di Andrew Trimble al 7', ne aveva appena sbagliata un'altra fatta e finita, per perdita del controllo mentre schiacciava; poco dopo si fa un passaggio in avanti per se stesso che scavalca l'ultimo uomo, segnando una meta ai limiti del regolamento o del ... fortuna con la "c" (compensazione, per quella sbagliata poco prima?). La seconda meta è di punizione, per una maul affossata a un metro dalla meta dopo averla lasciata andare un po' troppo; la terza arriva alla fine del primo tempo, è del pilone Tom Court in posizione di ala.
Eppure gli irlandesi non hanno commesso tanti errori in meno degli avversari, pur come sempre in difficoltà dopo ogni terza, quarta fase. Il punto è che gli italiani non han quasi visto un possesso palla nella prima frazione. Calciati via molti ovali, persi presto quelli che restavano dopo un guizzo di Sinoti, una partenza di Masi o una iniziativa di Trevisan, per quel mezzo secondo di costante ritardo, quella frazione di spinta in meno, quell'esitazione in più al momento del sostegno. Spiace dirlo in uno sport in cui, vinci o perdi, giochi bene o male, sempre tutto e di più ti trovi ad aver dato in campo, ma questi Aironi dànno l'impressione di non esserci prima di tutto mentalmente. Ricordano molto ... l'Italia: li guardi in faccia quando entrano, ti sfilano davanti montagne d'esperienza (Perugini, Ongaro, Geldenhuys, Bortolami, Sole, Orquera, Masi) e qualche giovane interessante (Trevisan, d'Apice, Quartaroli, Biagi) ma se li guardi bene paiono un filo demotivati e demoralizzati, diciamo scoraggiati. Non è un problema di individualità né di schemi (che peraltro non si vedono), non di esperienza internazionale ma di insieme e di convinzione; forse di leadership, forse di organizzazione generale: paro paro all'Italia.
Nell'intervallo il coach Rowland Phillips deve aver spiegato che l'assenza di propositività vista nel primo tempo era inaccettabile  - esprimendo probabilmente il concetto con parole sue. Complice anche un certo rilassamento degli irlandesi - che ripeto, non son parsi oggi dei fulmini di guerra - gli Aironi son tornati in campo più vogliosi e dopo essersi dedicati a bel po' di attrito che non li ha consumati anzi, li ha resi più confidenti, han marcato due mete in sequenza. Al 56' ci arriva Sinoti Sinoti To'omaga con un classico guizzo dei suoi dopo una prolungata serie di fasi d'attacco; al 60' è Roberto Quartaroli (nella foto) con un coast to coast in contropiede su palla persa dagli avversari. E la partita è riaperta 15-27, una meta e due calci di distanza, la squadra del NordOvest d'Italia dimostra che a crederci anche per lei tutto è possibile.
Purtroppo l'illusione non dura molto: nemmeno pochissimo a dire il vero, alla fine servono dieci minuti agli irlandesi per pervenire finalmente al loro obiettivo, la meta del bonus con l'ala 19enne Craig Gilroy. Un peccato, perchè poco dopo c'era la terza meta degli Aironi con il lock George Biagi, che finalizzava sull'angolino sinistro una azione alla mano. La quinta meta Ulster era un mero infortunio, un intercetto di Robbie Diack, infilatosi tra Pizarro e Masi al momento dell'offload, ed è quella che purtrppo chiude le trasmissioni, inclusa la rincorsa italiana al bonus offensivo. La sesta meta irlandese era in pieno garbage time, la segnava il pilone Adam Macklin ed era una punizione eccessiva per un secondo tempo di riscatto degli Aironi.
Se son rose ... Il prossimo a farne le spese sarà Treviso, nelle due gare natalizie andata e ritorno che segnano la fine del girone d'andata e l'inizio di quello di ritorno del campionato Pro12.

L'altra partita del quarto girone è lo scontro tra le corazzate Leicester Tigers e Clermont Auvergne. Partita tesa dopo gli scambi di cortesie della settimana scorsa ma anche molto controllata pur con una intensità immensa. Alla fine è un tempo per parte: il primo è dei francesi, finisce 7-16, il secondo è dei padroni di casa che alla fine vincono la partita 23-19. Nella realtà Clermont controlla, anzi dòmina solo la prima mezz'ora, quando piazza due drop di fila con Skrela e Parra al 2' e al 15' minuto, frutto di grande pressione. Nel mentre i padroni di casa son lì a cercare di raccapezzarsi, Manu Tuilagi trova il buco sugli sviluppi di una mischia ordinata e riporta inopinatamente in vantaggio i padroni di casa 7-6 proprio nel momento di massima pressione francese. Parra riportava subito davanti gli ospiti con un piazzato, mentre si vedeva che  il momentum della gara scivolava sempre più nelle mani di Castrogiovanni (autore di una prova maiuscola) e soci, mano a mano che il tempo peggiorava e Skrela doveva lasciare a Brock James per infortunio. Com'era successo ai Tigers, Clermont riesce a raggiungere l'area di meta avversaria nella fase di massimo dominio avversario, a fine del primo tempo con Audebert, seconda linea entrato al posto di Jason White.
Nel secondo tempo i Tigers non mollano e in meno di 10 minuti ribaltano il punteggio, prima con una punizione di Toby Flood poi con la meta di Julian Salvi, trasformata per il 17-16. Al 55' Parra riesce a riportare avanti i suoi con una punizione, superata dalle due centrate da Flood all'ora di gioco e poi al 70'.

La classifica del Girone quarto, dopo la divisione del bottino punti tra le due corazzate, vede in testa Ulster con 14 punti, poi Leicester 12 e Clermont 11, con gli Aironi a zero. In gennaio Clermont ha la possibilità di rifarsi visitando gli Aironi chiudendo poi in casa con Ulster, mentre gli irlandesi prima riceveranno i Tigers assatanati nella partita decisiva del girone, dopodiché gli inglesi concluderanno in Italia. Alle Tigri padrone del loro destino servono quattro punti a Belfast per vincere il girone, qualsiasi cosa facciano i francesi.

Le altre gare della giornata (la tabella include quelle disputate ieri):

Data
Pool


StadioSpett
16/12
G2Edinburgh 19 - 12Cardiff BluesMurrayfield4,384
16/12
G5Ospreys13 - 16SaracensLiberty St.7,098
16/12
G5Biarritz 29 - 12Benetton TrevisoParc Aguilera7,513
17/12
G4Leicester Tigers23 - 19ASM ClermontWelford Road20,202
17/12
G4Aironi 20 - 46Ulster Brianteo, Monza5,000
17/12
G2London Irish19 - 25Racing Métro 92Madejski St.7,011
17/12
G6Gloucester 23 - 19Connacht Kingsholm10,786
17/12
G3Montpellier13 - 13Glasgow WarriorsYves du Manoir7,917
17/12
G3Leinster 52 - 27BathAviva St.46,365

Nel girone due in cui ieri Edinburgh aveva superato in casa i Cardiff Blues, c'è la sorpresona della sconfitta subita al Madjeski Stadium di Reading dagli Irish. Mai dar per finiti i francesi: il Racing Métro li supera 19-25, una meta per parte ma Jonathan Wisniewski ritornato all'apertura, di dove non solo piazza ma si occupa anche di droppare. Il primo tempo consiste in una sfida al piede tra lui e Tom Homer, risolta dal 12-9 della mezz'ora con due drop in fila del francese. Non pago, all'inizio del secondo tempo c'è il terzo drop del franco-polacco-quasi italiano per il 12-18, seguito al 54' dalla meta decisiva di Sireli Bobo schierato all'ala. Non fa a tempo a trasformare la meta e Wisniewski si sacrifica prendendosi un cartellino giallo, a "santificare" il ruolo di ritrovato salvatore della patria all'apertura, altro che JM Hernandez o giovani come Germain (oggi estremo). La meta della bandiera del tallonatore David Paice arriva troppo tardi per mutare il corso della gara, è buona solo per il bonus grazie alla trasformazione di Homer. Santiago Dellapé partecipa al riscatto parigino da titolare.
La classifica del girone vede Cardiff e Edinburgh appaiate a 13 punti, Irish e Racing staccate con 8 e 7 punti. Il calendario mescola le carte, in gennaio vedremo le prime prima fuori casa - Irish-Blues e Racing-Edinburgh - poi in casa - Blues -Racing e Edinburgh-Irish. Le due capitali celtiche si giocheranno il girone coi punti di bonus o con una "corsarata", se saranno capaci.

Oggi si son giocate entrambe le partite del girone tre.
Sulle rive del Mediterraneo non riesce la rivincita a Montpellier, la quale pareggia 13-13 con Glasgow. E' il secondo pareggio casalingo su due gare di Coppa Europa disputate allo stadio Yves su Manoir. Avanti 7-0 nel primo tempo con la meta dell'ala ex Castres Yoan Audrin, i francesi si portano avanti fino al 13-3 all'ora di gioco. Un giallo a Maximiliano Bustos gira il vento: arriva subito la meta di Rory Lamont che festeggia subito il suo ritorno a casa, trasformata da Duncan Weir; poi al 77' il penalty del pareggio.

Nell'altra partita del girone, se "l'andata" era stata appannaggio irlandese per soli cinque punti di scarto, stavolta è passeggiata casalinga di Leinster che con una gara a mille all'ora nel deliquio degli oltre 40.000 spettatori all'Aviva Stadium, liquida Bath rifilando agli inglesi una mezza centuria, 52-27. Sono sette mete a tre con doppietta di Luke Fitzgerald, 31-6 e bonus già raggiunto a fine del primo tempo, con due mete segnate in inferiorità numerica durante l'espulsione temporanea di Leo Cullen. Bath inizialmente gioca bene ma perde il filo a causa di alcuni errori singoli, tutti immediatamente puniti dai padroni di casa, che vantano un Jonathan Sexton all'apertura e un Rob Kearney estremo particolarmente ispirati, non solo individualmente (una meta a testa) ma anche come "creativi". Tutti gli irlandesi offrono sostegni e opzioni di offload ai compagni, la cosa frastorna Stephen Donald (una meta) e soci, nonostante il prodigarsi di Michael Claassens in mediana e una linea arretrata che non avrebbe nulla da invidiare a nessuno, con Olly Barkley e Matt Banahan al centro, Cuthbert e Adendanon alle ali e Sam vesty in fondo. Non c'è stato nulla da fare per la squadra di Sir Ian McGeechan, schiacciata oggi come gli Aironi.
La classifica del girone tre vede Leinster staccata a 16 punti,  i Warriors a 10, Montpellier e Bath a 6. Nel primo turno di gennaio gli irlandesi visiteranno la Scozia dove potrebbero persin permettersi di perdere, per poi ricevere Montpellier.

S'è giocata anche una partita del girone sei: Gloucester ha rivinto con Connacht coi medesimi soli quattro punti di scarto dell'andata, stavolta 23-19, grazie a due mete trasformate contro una. S'era messa male per i padroni di casa a cavallo dell'intervallo, quando l'ex Ulster Niall O'Connor  portava gi ospiti avanti 10-16. Era il ventenne Freddie Burns a pareggiare ma O'Connor riportava avanti gli irlandesi dell'ovest al 72'; dopo tre minuti era la meta del centro 21enne Johnny May subentrato dalla panca a chiudere la pratica con una meta individuale all'angolo. Gli irlandesi sono andati molto vicini all'impresa storica della prima vittoria in Coppa Europa, resta loro il secondo punto di bonus strappato agli inglesi (i punti valgono moneta sonante, preziosissima soprattutto per club/franchigie minori).
Domani si giocherà la seconda partita del girone, il ritorno Tolosa-Harlequins, così come le due partite del girone uno, Munster-Scarlets e Saints-Castres.

Nessun commento:

Recent Posts


Latest Rugby Headlines


Championships

Rugby Values

rugbyboots.net

rugbyboots
We take a look at all the rugby boots on the market, show you the best for your position, the conditions and whether it is rugby union or rugby league you need the boots for.

Rugby news from Scrum.com

Rugby World News

Premiership News

SuperSport.com News

Eurosport - France

SudOuest.fr - rugby

Il Rugby in Italia (via RugbyCS)